mercoledì 17 luglio 2013

"...E il coro delle Voci Bianche del Conservatorio Bellini, come un coro d'angeli, faceva da controcanto..."

Così ha scritto Laura Nobile su "Repubblica"  nel suo articolo: 
"Palermo abbraccia la Santuzza. In trecentomila al corteo del  Festino. " 

Edizione 389, a cura di Sandro Tranchina.

Palermo,  14 luglio 2013,  ore 21.30, Cattedrale.









Amo scrivere. Stanotte però, mi è stato difficile farlo. Accade quando il gioco dei sensi ti si affolla dentro, come certe spirali di sogni d'oltremare, o viaggi  notturni tra le le leghe dei venti, o lo stremare d'un sonno fino all'alba, sotto un portico d'estate...
Accade anche che una brezza marina  bussi, toc toc, alla tua malinconia e il  suo riverbero di sale ti appaia allora come pioggia lieve, tra il deserto della labbra.
 
E' stato questo, il nostro Festino. Una pioggia che ti arriva,  ti incanta, ti ridesta. E fa, delle tue membra  un riaccendersi di corde d'arpa in contrappunto al silenzio.
Non saprei molto continuare. Le emozioni si vivono, non si raccontano. E così la musica. Ma la sera del 14 le ninfe del Prélude a l'après midi  sembravano unirsi e volare verso  le terrazze della  cattedrale, con loro alito di spigo e di verbena, fin lassù, tra gli arabeschi dei Normanni.
 
Noi eravamo lì  con Giusy, il Direttore e coi ragazzi: gli angeli. Così  li hanno chiamati. Gli angeli che fanno i matti con telefonino, che chattano durante i vocalizzi,  che vanno a fare la pipì in sessanta, che provano  gli acuti mangiando di nascosto merendine ma che anche scoprono il canto nel suo consòlo di miele e l'arte di aspirare insieme ad un  unico fine, nascosto tra le tinte di quei  do/ la/ sol /fa....
 
C'è spazio, in questo blog alla magia delle photos di quella sera, in onore alla fantasia e al creare degli uomini, a quelle luci cangianti  tra le ogive e il cuore, a quelle pietre di millenni sembranti doni di galassie, a quelle nostre vertigini sconfitte, lassù, dalla pietà dolce della commozione.
 
Nulla ha potuto contro la bellezza, ieri l'altro. Neanche quel singulto infelice di eolo, sopraggiunto a scompigliare d' emblèe le pagine di Giuliana, la pianista, per pochi interminabili istanti; anzi e rendere più vivido e imperterrito  il ricamo delle voci in una netta, solitaria,  vittoriosa sfida  con l'imponderabile...
Bravi, ragazzi. Davvero.
 
E pensare che avevo dovuto dir di no , in un  primo tempo, al Festino, per mie ragioni. 
 
Ci rimane invece il sapore d'una notte che custodisce in sé memorie e meraviglie,  impressa a vita negli occhi di noi e dei ragazzi: il viaggio in un cartoon fantastico, sospinto tra la gioia pura del suono;  tra il pulsare della città e della sua gente; tra l'effluvio di lode a quella giovane fragile donna sopra al carro, Rosalia; tra i  nostri stessi pensieri, nel discendere e seguire  la quietezza d'una una meta: come quella via, che scorre dritta fino al Cassaro e al mare. 








sound check al tramonto













vocalizzi












ultime prove














Antonio Sottile con Giusy Mancino, il Direttore, Daniele Ficola e  le Voci Bianche del Conservatorio di Palermo
















Ave Maria di  Mascagni















Il mapping incantato  nella facciata della Cattedrale 
















Pater Noster di Gluck tra il blu della scena















L'iride  dello spettacolo














Cantique  de Racine













Il finale