Così ha scritto Laura Nobile su "Repubblica" nel suo articolo:
"Palermo abbraccia la Santuzza. In trecentomila al corteo del Festino. "
Edizione 389, a cura di Sandro Tranchina.
Palermo, 14 luglio 2013, ore 21.30, Cattedrale.
Amo scrivere. Stanotte però, mi è stato difficile farlo. Accade quando il gioco dei sensi ti si affolla dentro, come certe spirali di sogni d'oltremare, o viaggi notturni tra le le leghe dei venti, o lo stremare d'un sonno fino all'alba, sotto un portico d'estate...
Accade anche che una brezza marina bussi, toc toc, alla tua malinconia e il suo riverbero di sale ti appaia allora come pioggia lieve, tra il deserto della labbra.
E' stato questo, il nostro Festino. Una pioggia che ti arriva, ti incanta, ti ridesta. E fa, delle tue membra un riaccendersi di corde d'arpa in contrappunto al silenzio.
Non saprei molto continuare. Le emozioni si vivono, non si raccontano. E così la musica. Ma la sera del 14 le ninfe del Prélude a l'après midi sembravano unirsi e volare verso le terrazze della cattedrale, con loro alito di spigo e di verbena, fin lassù, tra gli arabeschi dei Normanni.
Noi eravamo lì con Giusy, il Direttore e coi ragazzi: gli angeli. Così li hanno chiamati. Gli angeli che fanno i matti con telefonino, che chattano durante i vocalizzi, che vanno a fare la pipì in sessanta, che provano gli acuti mangiando di nascosto merendine ma che anche scoprono il canto nel suo consòlo di miele e l'arte di aspirare insieme ad un unico fine, nascosto tra le tinte di quei do/ la/ sol /fa....
C'è spazio, in questo blog alla magia delle photos di quella sera, in onore alla fantasia e al creare degli uomini, a quelle luci cangianti tra le ogive e il cuore, a quelle pietre di millenni sembranti doni di galassie, a quelle nostre vertigini sconfitte, lassù, dalla pietà dolce della commozione.
Nulla ha potuto contro la bellezza, ieri l'altro. Neanche quel singulto infelice di eolo, sopraggiunto a scompigliare d' emblèe le pagine di Giuliana, la pianista, per pochi interminabili istanti; anzi e rendere più vivido e imperterrito il ricamo delle voci in una netta, solitaria, vittoriosa sfida con l'imponderabile...
Bravi, ragazzi. Davvero.
E pensare che avevo dovuto dir di no , in un primo tempo, al Festino, per mie ragioni.
Ci rimane invece il sapore d'una notte che custodisce in sé memorie e meraviglie, impressa a vita negli occhi di noi e dei ragazzi: il viaggio in un cartoon fantastico, sospinto tra la gioia pura del suono; tra il pulsare della città e della sua gente; tra l'effluvio di lode a quella giovane fragile donna sopra al carro, Rosalia; tra i nostri stessi pensieri, nel discendere e seguire la quietezza d'una una meta: come quella via, che scorre dritta fino al Cassaro e al mare.
sound check al tramonto |
vocalizzi |
ultime prove |
Antonio Sottile con Giusy Mancino, il Direttore, Daniele Ficola e le Voci Bianche del Conservatorio di Palermo |
Ave Maria di Mascagni |
Il mapping incantato nella facciata della Cattedrale |
Pater Noster di Gluck tra il blu della scena |
L'iride dello spettacolo |
Cantique de Racine |
Il finale |