Chissà quale fosse il rapporto che Francesco Minà Palumbo aveva con la musica. Per festeggiare il bicentenario dalla nascita dello scienziato, il 9 marzo,nella Sala del Principe del Castello dei Ventimiglia di Castelbuono, abbiamo assistito a un concerto quanto mai emozionante e di forte intensità artistica. A esibirsi
l’Orchestra da camera “Salvatore Cicero”,diretta dal coinvolgente Luigi Rocca insieme ai pianisti Antonio Sottile docente di Pianoforte Principale presso il Conservatorio di Musica “V.Bellini” di Palermo, e al giovane Gabriele Laura, suo allievo dal 2012. L’Orchestra, costituitasi nel 1988 presso il Conservatorio di
Palermo, su iniziativa del M° Luigi Rocca, permette ai tanti studenti che ne fanno parte di mettere in evidenza
le loro qualità artistiche grazie, anche, al sostegno dei docenti del Conservatorio. Un vasto e ricco repertorio che tocca Pergolesi, Cambini, Grieg, Bartók ha rapito il pubblico presente.
Antichi brani, segno visibile di un passato lontano, virtuosismi rari, sonorità che rimandano a mondi e culture diverse, hanno invaso il castello dei Ventimiglia. Ma è stato il concerto in Mi bemolle maggiore K365 di Mozart, trascritto da Antonio Sottile per i due pianoforti e gli archi, che ha colpito maggiormente. Mozart ha permesso l’incontro artistico fra il pianista isnellese e il suo sorprendente e bravo allievo Gabriele Laura. Un momento di grande intensità artistica, voluto fortemente da Antonio Sottile, che ha creato un unico linguaggio, mettendo in evidenza l’unità nell’arte e il suo associare insieme generazioni differenti. Ancora una volta registriamo l’impegno per i giovani e per la didattica di Antonio Sottile. Tantissimi i riconoscimenti attribuitigli, non solo nazionali, altrettanto ricca
Antichi brani, segno visibile di un passato lontano, virtuosismi rari, sonorità che rimandano a mondi e culture diverse, hanno invaso il castello dei Ventimiglia. Ma è stato il concerto in Mi bemolle maggiore K365 di Mozart, trascritto da Antonio Sottile per i due pianoforti e gli archi, che ha colpito maggiormente. Mozart ha permesso l’incontro artistico fra il pianista isnellese e il suo sorprendente e bravo allievo Gabriele Laura. Un momento di grande intensità artistica, voluto fortemente da Antonio Sottile, che ha creato un unico linguaggio, mettendo in evidenza l’unità nell’arte e il suo associare insieme generazioni differenti. Ancora una volta registriamo l’impegno per i giovani e per la didattica di Antonio Sottile. Tantissimi i riconoscimenti attribuitigli, non solo nazionali, altrettanto ricca
la divulgazione della sua opera, ma quello che più, oggi, preme sottolineare è il suo impegno, nonché
la sua abnegazione, nell’educare attraverso l’arte e dare, così, alle nuove generazioni la possibilità di credere e poter affermare il proprio talento.
Maria Antonietta D’Anna