Le Frottole, ossia gli Inni Sacri di Isnello, sono state iscritte, con recente notifica dell' Assessorato ai Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, nel REGISTRO DELLE EREDITA' IMMATERIALI DELLA REGIONE SICILIA.
Un traguardo tanto atteso, profondamente cercato e voluto; un riconoscimento alla meravigliosa cultura di Isnello, alla sua gente, alla sua Storia.
La comunicazione, pervenuta al Comune di Isnello, a firma del Direttore Generale Salvatore Giglione, è del 26 Novembre scorso.
La commissione del REIS presieduta da Sergio Bonanzinga, nella seduta del 16 Ottobre scorso aveva iscritto le FROTTOLE nel Libro delle Pratiche espressive del Registro.
Per saperne di più pubblichiamo in questa pagina web la relazione, inviata dal Sindaco di Isnello, dott. Giuseppe Mogavero.
Le
Frottole di Isnello fra Storia e Tradizione
Ad incipit della nostra relazione vorremmo
riportare il paragrafo dell’illustre
studioso Cristoforo Grisanti, ( 1837 - 1911), che nel suo volume Folklore di Isnello, autentico libro guida dell’etno antropologia
siciliana, riedito da Sellerio nel 1981,
molto ci dice e sui fasti delle Frottole a Isnello nell’ 800 : “ Precedono i tamburini in zimarre bianche e
cappelli gallonati d’oro, poi gli stendardi maggiori portati dai provetti. Indi gli stendardi minori, la banda musicale,
l’orchestra, i cantori e cori di giovani in forma di angioli che per le strade cantano gli Inni di lode… In fine la vara con
il santo di turno, cui segue grande frotta di popolo donde il nome di frottula a questa processione…”.
E’ una tradizione unica al mondo,
quella delle Frottole di Isnello. Un’autentica gemma, nello scrigno del
folklore religioso della Sicilia. Uno straordinario corollario di Inni Sacri,
composti da illustri musicisti siciliani nell’arco di due secoli, immersi nella magia di semplici e
incomparabili riti processionali di sacralità popolare, inneggianti alla fede
verso Dio. Non c’è paese o centro, in Sicilia, in Italia, o sotto il cielo di questo nostro mondo che
possegga una usanza storico artistica di
tal genere. Una sorta di Dna intrinseco, la trama di un proprio ben definito
cromosoma culturale, ricamato nel tempo dalla gente di Isnello in tributo ai
propri stessi valori di socialità e di
pensiero.
Isnello è un piccolo centro nel Parco
delle Madonie. Quattro anime di case, sopra una rocca di euforbie e ginestre; con un fiume pietroso al suo
grembo, esile e profondo nel suo solco tracciato dai millenni. Con i suoi
tetti, le sue chiese, le sue feste.
Ed a ogni festa di Santo, la sua Frottola.
Sono numerose le frottole di Isnello, tante quante le Feste che si celebrano in
paese entro lo scorrere dell’anno. E più
esattamente: le Frottole in lode e
onore a San Giuseppe, al al SS. Crocifisso, al Corpus Domini,
alla Madonna del Carmine, alla Santa Croce, A San Giovanni Bosco, alla Vergine
Assunta, Al Patrono San Nicola, all’ Immacolata, costituiscono
esemplarmente un complesso e fantasioso
ricamo di brani di musica sacra, con tanto di orchestrazione e strumentazione, commissionate fin dai primi decenni del 1800 ai compositori siciliani delle varie congregazioni e confraternite
religiose esistenti presso le tante chiese della piccola cittadina madonita.
Questo suo nome, una sdrucciola
rapida, dal tetico incedere, lo hanno appreso tutti gli uomini e le donne di
Isnello già da bambini, imparando in breve ad
associarlo al senso stesso ed al
clima di una festosità pura e ridente, egualmente divisa tra la lieta devozione
della gente e il sereno e molteplice
fluire dei suoni: lo sparo dei mortaretti, l’incalzare lieto delle campane, le
armoniche baraonde di flauti e clarini. Il tutto in un tripudio di palii innalzati verso il cielo. Sopra
ogni cosa, le frottole sono state da sempre, un gaio, fervente preludio, una
sorta di preparazione musicale itinerante, ogni volta, alla grande processione
della sera, a cui partecipa con ben più profonda intensità d’animo, il popolo di Isnello.
Non c’è ragazzino di oggi o di allora
che nella frottola non si sia trovato in qualche modo a far da
protagonista; vuoi come portatore di uno prezioso stendardo dal tessuto di
damasco o come sorreggente lo spartito
dei musicanti, impegnati e costernati lungo le vie tra le impervie semicrome di
un Allegro.
Alla luce di ciò , il reale
significato di frottola, nella
tradizione di Isnello non attinge quindi
tanto propriamente alle omonime forme musicali profane sorte in Italia intorno
alla fine del ‘400, quanto piuttosto alla sua accezione più strettamente etimologica. Il termine,
infatti, deriva dalla parola frotta
(in francese, frotte) che vuol dire, appunto, folla in movimento.
Ma potrebbe anche provenire dal neolatino frocta,
ossia miscellanea o congerie di elementi diversi.
Tuttavia, addentandoci per un attimo
di più, oggi, sulla entità di quelle
musiche quattro e cinquecentesche, andremmo forse a scoprire ed individuare un
esile e affascinante legame tra quelle e le nostre frottole. Ossia sul fatto
che esse, in epoca pre e rinascimentale
servirono, al culmine della loro ascesa,
anche da prologo e da epilogo
alle sacre rappresentazioni, all’epoca molto fiorenti, fino a
mutare se stesse in forma di laudi
spirituali, secondo una pratica di contaminazione assai diffusa in quel tempo.
Le Frottole
di Isnello sono sopravvissute negli anni, pur nella loro riduzione
strumentale, per merito soprattutto dei
maestri e dei suonatori via via succedutisi in seno alla Banda musicale cittadina. Attraverso una necessaria
e indispensabile opera di rivisitazione, a cura del maestro Antonio Sottile,
nativo di Isnello, concertista e Docente al
Conservatorio di Musica Vincenzo
Bellini di Palermo, già dal 1995 poco
alla volta si è intrapreso un ben
preciso e determinato percorso teso al loro recupero e alla loro
valorizzazione. Nel riscoprirne e adattarne le versioni vocali pressoché
dimenticate, e nell’atto di ricondurle
conseguentemente alla loro primaria concezione esecutiva, si è proseguito a
tessere e a consolidare, con l’imprescindibile apporto della gente di Isnello,
l’obiettivo di una sempre maggiore conoscenza e divulgazione di questo straordinario
repertorio, così da assurgere ad una sua
propria, ritrovata dimensione culturale
e finalmente liberato da un quasi irredimibile oblio durato oltre mezzo
secolo.
Ci piace, da queste pagine poter avanzare il desiderio che gli Inni Sacri di Isnello, le frottole,
appunto, queste rare e preziose tradizioni d’arte possano echeggiare ancora
a lungo a Isnello e altrove. Non
già per i contenuti storico -musicali
che racchiudono di per sé, quanto invece
per i profondi significati di
fede e devozione popolare che
profondamente vi si specchiano.
Poiché , nella sua essenza, la
frottola altro non è che un inno gioioso
di lode verso Dio, da suonare ogni volta, nel cuore di un meriggio: da cantare
ed affermare in ogni angolo di strada. Con la gente che scende dalle case, dai
cortili, dalle vie; in frotta festosa, ad ascoltare.
Dal 2006 il Coro Anima Gentis di Isnello, le Voci Bianche del Conservatorio di Musica V. Bellini di Palermo, la Storica
Banda Musicale Francesco Bajardi e i Maestri
di Strumento a Fiato dello stesso
Conservatorio Bellini hanno già eseguito le Frottole in forma di Concerto in numerosi
eventi e manifestazioni di rilievo, tra cui ricordiamo quelli, in
collaborazione con il Conservatorio,
svoltisi alla Cattedrale di Palermo,
alla Basilica Cattedrale di Cefalù,
alla Cattedrale di Mazara del Vallo, al Teatro
Politeama Garibaldi di Palermo e in diversi altri centri dell’isola.
Nel 2011 sono stati invitati a partecipare alla 34 Settimana Internazionale di
Musica Sacra di Monreale, ottenendo
una grande successo di pubblico e critica.
Nel corso di questi anni si è cominciato a produrre una documentazione in video sulla straordinaria entità delle
frottole: prima fra tutte il
lungometraggio musicale Canto di Maggio, a cura di Antonio
Sottile, realizzato in collaborazione con la Diocesi di Cefalù, il Comando
della Regione Carabinieri Sicilia, con la propria Fanfara del XII BTG, sotto
l’egida della Provincia Regionale di Palermo. Il film, con una breve
partecipazione dell’ attore Michele Placido è stato proiettato nell’Aprile del
2002 in prima assoluta al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo.
Antonio Sottile: La Frottola ritrovata, a cura di Marco Fazio e Monica Lombardo
Il Coro Anima Gentis, impegnato dal 2006 nella riproposizione corale delle Frottole di Isnello, restituendo il valore degli Inni Sacri al loro primario significato. |
La storica Banda Musicale Francesco Bajardi di Isnello. Ad essa va il merito di aver custodito e eseguito negli anni le parti strumentali delle Frottole. |
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