domenica 1 dicembre 2024

Quel sorriso, come giunto dal mare. (ricordo di Vitalba Petruso)


“ …Dintra a sta solitudini prufunna

      lu màrmu eni cchiù friddu di la nivi…”


                            (G. Mazzola Barreca)


Rimaniamo qui, 

scrutando, pensando al bilico tra la bellezza e il dolore, alle opposte sembianze dell’una e dell'altro, di una luce avuta per noi e negata agli occhi, a un volgere di istante.

Vitalba, è un nome che evoca il tuo incanto.     L’ esistere che sorge, in lustro a te come donna, moglie, madre, come quello che sei stata.

Colta, maestra, leggiadra; dentro a quel  sorriso come giunto dal mare, che varcava le finestre, e ci rendeva muti, nella tua aria accanto, sia che fosse di vastita’ o di parole.

Tu, compagna in classe, da Vincenzo Mannino, compagna e a tua volta insegnante.  Con la musica, in giungerci ed espandersi di storie, elzeviri, quieti sortilegi, dentro a un fiume di memorie vive, da te, scaldate al cuore, prima e sempre. Se ci chiedessero dove il fascino, con il suo strascico dipinto tra le cose, avesse per sé un proprio luogo o giaciglio risponderemmo con le sole tre sillabe, a chiamarti. Oppure, con le fiaccole a dar spazio o a render calda qualunque tua dimora. 

Era bello, scorgerti, Vitalba, tra quelle molte sere ebbre delle tante stelle;  poichè la grazia e la scena che ponevi intorno, recava, allora, il senso e il cerchio d’ ogni paga e avuta tua bellezza.

Era edificante, d’ un uguale modo,  il tempo dello stare insieme, il tuo spartire ciò che avevi in petto, per quelli a te cari. In primis il tuo uomo, le tue figlie. E noi amici e discepoli. Dentro a quell' andare cadenzante, che appariva alla tua voce. In dono atteso, sopraggiunto, come innanzi a un trepido muovere di foglie. 

Ora, che da te ci pervade l’ assenza di un solo germoglio di suono, ogni cosa daremmo pur di un suo ritorno, d’un suo acerbo rinascere.          Fosse un vento o una brezza che ridisegni, tra le sabbie, lo stupore dei tuoi tratti, Vitalba.        O un raggio tra i mattini pervadersi di te. O un bussare redento di affetto. Per noi, ancora giungere adagio, dall’ aula 24. 


a.s. dicembre 2024

In ricordo di Vitalba Petruso, allieva di Vincenzo Mannino, pianista e insegnante al Conservatorio di Palermo.

Un caro abbraccio alle sue figlie Letizia e Emily.