So
quanto tu manchi al mio cuore,
li', perso
nella brezza dei tuoi passi;
e quanto manchi a ogni luogo che tu lasci,
come a un' essenza di tramonto
che permane.
So quanto manchi
a questa notte di scarne parole.
A questo azzurro esausto
di rondini e luce.
A questa tela, dolce ed esangue,
dipinta al tuo pensiero.
E quanto manchi alle mie labbra;
li' arse,
tra le rive del ritorno.
Venissero qui
mille e mille memorie di feste,
di giostre d' estate
di viandanti sere
vissute
nel tuo segno.
Invece
il tuo mancarmi
e ' questa piazza vuota.
Questo spoglio giardino
di stelle e lune dimèntiche;
eppure naufraghe,
ricolme,
delle cose che qui
hai lasciato.
Perche' tu sappia
che il tuo mancarmi e' il tutto;
mentre qui il mare
canta e ha in serbo
le perle
che andranno sul tuo petto.
Perche' sappia che al gridare dell' onde
dei deserti,
delle strade, dei vulcani,
o da ogni voce tremare
lontana,
o qui accanto,
mi mancherai tu sola.
Tu.
Con una rosa,
tra le mani e il tempo.
Qui, sola.
Alla mia porta.
quanto tu manchi al mio cuore,
li', perso
nella brezza dei tuoi passi;
e quanto manchi a ogni luogo che tu lasci,
come a un' essenza di tramonto
che permane.
So quanto manchi
a questa notte di scarne parole.
A questo azzurro esausto
di rondini e luce.
A questa tela, dolce ed esangue,
dipinta al tuo pensiero.
E quanto manchi alle mie labbra;
li' arse,
tra le rive del ritorno.
Venissero qui
mille e mille memorie di feste,
di giostre d' estate
di viandanti sere
vissute
nel tuo segno.
Invece
il tuo mancarmi
e ' questa piazza vuota.
Questo spoglio giardino
di stelle e lune dimèntiche;
eppure naufraghe,
ricolme,
delle cose che qui
hai lasciato.
Perche' tu sappia
che il tuo mancarmi e' il tutto;
mentre qui il mare
canta e ha in serbo
le perle
che andranno sul tuo petto.
Perche' sappia che al gridare dell' onde
dei deserti,
delle strade, dei vulcani,
o da ogni voce tremare
lontana,
o qui accanto,
mi mancherai tu sola.
Tu.
Con una rosa,
tra le mani e il tempo.
Qui, sola.
Alla mia porta.
Antonio Sottile, luglio 2017