A SANTA CECILIA
Pensarti qui, Donna, a un autunno di bacche
'n silenzi di foglie a smarrirsi sul prato;
tra il mare il suo canto, la' in spume e risacche
al quando ci rechi, nell' albe, un vibrato.
Il nostro vagare o Cecilia proteggi
che va lungo i giorni e le sere dei suoni.
E rendici forti, tu, i fragili ormeggi
poi mutaci il cuore, in carezze e perdoni.
O Tu che sei Madre di noi musicisti,
t'approdi qui il fiato di queste parole;
chè mai, nell'amarci, o Signora, desisti
a che ci sia lieve ogni ombra che duole.
La Terra t'ascolti il suonare di cetre
che invade e sconfigge il pensiero che tace.
E un fiore che si erga, tra l' aride pietre
effonda una pura speranza di pace...