lunedì 9 maggio 2016

Lì. Nel tuo solo giardino.



Una poesia per voi,
Buona lettura. 









Ti penso.

Nel grembo di un viaggio.

In quella casa che ci vorrà

si aprira' per noi,

e sentirà parole,

e ricolmare di grida

venute dal tuo petto.



Muoveremo il senso,

il pensiero di una sera,  

il nostro compiere,

in quel letto pervaso di labbra

di sguardi e sentieri.



La pioggia schiuderà il suo varco 

li accanto,

a dissetare i nostri corpi

in quel ritorno del vivere.

Il tuo. Il mio.



Noi non capiremo

il rintocco dell' aria

gia' intenti ad un miele infinito;

a scagliare pietre

insieme,

a che non avanzi il mattino.



Rimarrà tutto

di te,

che giungi

e sovrasti le pieghe di ogni ombra


di te che attingi

al cesto copioso

delle tue meraviglie


e del mio nutrirmene muto

come spade accese

che brillano nel cuore.



Di te e la tua bellezza.


Che vive

che vive

nel tuo solo giardino.



















mercoledì 3 febbraio 2016

Lo sai, è per quel bacio...

Buona lettura.  Le immagini sono tratte dai dipinti di quel semplice, meraviglioso  pittore che è Andre Kohn. 
















Lo sai, è per quel bacio... 


Mi canto nel cuore ogni sillaba di te. 

Il preludio tremante di un'attesa,
un racconto che sciolga ogni neve, 
e sa di venuta primavera.

Cosi' 
nel tuo nome
accarezzo il silenzio.
Lo convinco, lo commuovo...

Entra, amore. 
Lo sai, e' per quel bacio...

Quel bacio di ginestre, di feste d' aprile.
Quel bacio di ogni tutto. 
Tra il suono del vivere,
dalle tue labbra vere, misericordiose.

Un bacio. 
Tra l' alzarsi d' un vento di bandiere,
o anche lieve, tra lacrime e brezze.

Un bacio
che allora, ricordi (?)
si apriva nella stanza 
da quelle mani colme  ed invase di noi,
nell'acceso stupore delle notti.

Un bacio e il suo ritorno,
ancora,
in questo andare d' acque copiose. 
Nel suo delirio di luce.

In questo mai placato mare
da qui
che ti attende.

venerdì 14 agosto 2015

Quel nostro viaggio... (con Prologo)

Questa mia sera d'estate

è lasciarti il pensiero che sai; 

quel vibrare che solo un pò conosci,

quell'essenza che vuole darti di me.

E vorrei, qui,

tra la vastità del tuo mancarmi

che ogni stella

avesse il tuo nome...







                                 Quel nostro viaggio...               
                                                       



Il pensiero acclamato di un viaggio...


Che luce per il cuore sarebbe.

Che consòlo di spiagge, di valli remote

di preludi  e arabeschi  carezzati nel tuo segno.


Quali sussurri  d'un fiume

o tuoi seni sfiorati

all' Isola delle Correnti.

Quale sonno o grido immolato  per l'aria

o a notti di cobalto

mai dimentiche di te...


Quale brezza del vivere

approdarsi alle tue gambe bianche

a far dimora o fragranza

di ogni  atteso desìo.


E il tuo venirmi, ovunque.

Forte e lieve

come il vagare di una Dea fanciulla

perduta e ritrovata dentro ai flutti,

riemersa nella forza di quel mito,

di quel bacio,

di quel passo di canzone...


E quel prostrarsi

tuo e mio a Erméte,

infine.


A che non  abbiano mai,

le  labbra,

il dolore di un deserto.


A che si tragga

dagli sguardi,

la bellezza di un dipinto.



A che sia  invece lontana,

celata,

mai raggiunta,

amore,

la meta del ritorno.



                                                                                             






                                                                                               
                                                                                                                                           Antonio Sottile, Agosto 2015










































venerdì 10 luglio 2015

Gabriele Laura, 16 anni. Nuove importanti affermazioni in Concorsi Nazionali e Internazionali nel 2014/2015



Primo Premio  al XXIII Concorso Internazionale "Gianluca Campochiaro", Pedara, CT


Primo Premio Assoluto al V Concorso Internazionale Città di Francavilla Fontana 


Primo Premio al XXI
Concorso Nazionale Città di Palermo



Primo Premio Assoluto
Concorso Giovani Talenti, a cura Orchestra Sinfonica Siciliana, Politeama di Palermo: Vincitore 2015 e invito a suonare  da solista con l'Orchestra della FOSS nella Stagione 2015/2016.


"... to Gabriele Laura our prize, for the domain of instrumental technique and mature interpretative dowry..." 
                                               Sunghoon Simon Hwang,
                                                      President of Jury,  IV Amigdala International Competition.






                                     Gabriele Laura, Sala Onu del Teatro Massimo di Palermo
                                               Chopin: Scherzo n 2  in Si bemolle min.



                                                                                 
Gabriele Laura

Nato a Palermo nel 1999 ha iniziato a sei anni lo studio del pianoforte con Massimo Bentivegna. 

Nel 2009 si è iscritto in pianoforte al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo sotto la guida di Patrizia Pitrolo.

Dal 2012 studia con Antonio Sottile.

È risultato vincitore di numerosi Primi Premi in Concorsi Nazionali ed  Internazionali per allievi 

pianisti. Tra questi il 2° Concorso Nazionale per giovani esecutori “Eliodoro Sollima” e il XVII 

Concorso Nazionale“Città di Palermo” nel 2011; il XXIV Concorso Pianistico per Giovanissimi,

 “ANTONIO TROMBONE”, il 14° Concorso  Nazionale “Città di Barcellona Pozzo di Gotto” 

“Premio Placido Mandanici”, il 1° Concorso Internazionale “Lucio Stefano D’Agata” di Acireale, 

nel 2012; il 3° Concorso Nazionale “MusicalMuseo”, Caltanissetta, e il XIX Concorso Nazionale  

“Città di Palermo” nel 2013; il 21° Concorso Nazionale Pianistico “Giulio Rospigliosi” 

 a Lamporecchio ( Pistoia) , il IV Concorso Internazionale di Musica AMIGDALA , Premio 

“Giuseppe Raciti” - San Giovanni La Punta (Ct), e vincitore della  VI edizione del Premio “Maria 

Elisa Di Fatta” di Cefalù nel 2014. 


Selezionato annualmente per le Stagioni Concertistiche “Giovani del Conservatorio di Palermo”, ha

già al suo attivo la partecipazione, in questi anni  a numerosi concerti e recitals, tra cui quello alla

Feltrinelli di Palermo, al Castello di Castelbuono,  nella Stagione Musicale Estate di Isnello, nella

 Stagione Concertistica  degli Amici Musica Giuseppe Mulè” di Termini Imerese.

Nell'Aprile 2014, per la Stagione Concertistica del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo ha 

eseguito con il M° Antonio Sottile e l' Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Palermo diretta da 

Alberto Maniaci  il Concerto K 365 di Mozart  in ricordo del Maestro Vincenzo Mannino.


Si è esibito inoltre al Palazzo delle Aquile di Palermo,  al 40 Congresso dell'Associazione Europea

 dei Conservatori, all'Auditorium RAI di Palermo e in recital al Teatro Massimo di Palermo.

Recentemente ha tenuto due concerti al Liceo  Musicale Regina Margherita  e al Conservatorio di

Palermo, nell'ambito di una mostra nazionale dedicata ad Arturo  Benedetti Michelangeli.

 È impegnato, attualmente, nei progetti musicali “La Fucina dell’Arte” a cura di Marzia Manno,

 il  “GMC - Giovani Musicisti del Conservatorio” a cura di Irene Inzerillo e Donatella Sollima e "

I Giovani Pianisti dell'Ecole Joyeuse" a cura di Antonio Sottile. 

Recentemente anche seguito le Masterclasses con Sunghoon Simon Hwang, e Giuseppe Andaloro.








Gabriele Laura, XXIII Concorso Internazionale " Gianluca Campochiaro": Chopin, Scherzo n 2 






















Gabriele Laura Con Antonio Sottile dopo la premiazione
                                                 









Gabriele Laura, Concorso Internazionale di Francavilla. F. Liszt: Tarantella
 










Gabriele Laura, Concorso Internazionale di Francavilla: Premiazione









Gabriele Laura, Serata Finale del Concorso Giovani Talenti, Politeama Garibaldi di Palermo









Gabriele Laura e Antonio Sottile, Serata finale  al Politeama 








I vincitori del Concorso Giovani Talenti al Politeama di Palermo. 











Gabriele Laura, Concorso Nazionale Città di Palermo. 









martedì 2 giugno 2015

Quante cose tu sei...







Una poesia per voi.  Un'anafora dolce.

Buona lettura.

















Quante cose tu sei …



Riconosco in te

la poesia che vive.

La tua poesia

snudata in un suono, in un libro, in un mattino.




Riconosco in te

l’essenza d’oro delle labbra

quando parli e mi cerchi,

lì, tra pensieri di rive notturne,

tra i campi  gravidi del cuore.




Riconosco in te

l’attesa  che fa diverso il tempo

tra questa linfa pura, lontana

che invoca  i tuoi approdi

che sa

del tuo tremante arcobaleno.




Riconoscere in te

le mete

le memorie  dell’autunno.

Quel borgo

(ricordi?).

Quel  muro di grilli e silenzi

Quel paradiso scarno.

E lì il tuo pudore

a smarrirsi tra gli ulivi

a voce leggera

verso l’ infinito.    



Riconosco in te

il bisogno ed il gesto

il cui fine sei tu.

La  vivida manna  d’un abbraccio

e, sulla bocca

il rìvolo sanguigno di un granato.



Riconoscere in te

quante cose tu sei.

Quando m’arrivi  dal viaggio

delle  ore  distanti,

tra l’ardire d’ogni tenerezza

e  il rapsodo andare

dei tuoi tratti.



E la libertà poi.

La tua.

Come musica assorta

di cadenze

di rubati

come sospesi

essi

tra l’ardua misura del vivere.



Riconosco in te

la primavera,

le parole.

Due sillabe minime

a  scaldare  gli istanti

per cui vivo.

E poi

al vederti,

l’espandersi di vene

in un canto vermiglio.

A placarmi

amore

la vastità d’ogni sete.   




 Riconoscere poi  in te

 quel sole che annega all' orizzonte

e  la  mia rotta 

a quella linea d’ azzurro e di acque,

E trovarvi 

la tua febbre

laggiù  come perduta

tra i sussulti del maestrale.

In uno strenuo morire di carezze...



Riconoscere in te

quella strada di neve.

Il fuggire  ansante

fino a casa.

E il bisogno di noi in un intimo sorso.

Dentro al grembo felice

d’ogni attimo.



Riconoscere in te

la poesia che  qui si ferma.

Prima  che si scriva il cammino di domani.

Qui, mentre giacciono a me accanto

le tue vesti.



In questo muoversi d’aria

di me, di noi.


Questa poesia…


Questa poesia
che viene al mondo.

Che riconosco
 in te.





                                                                                       
                                                                     Antonio Sottile, giugno 2015