lunedì 1 dicembre 2014

Le Frottole di Isnello nel Registro delle Eredità immateriali della Regione Sicilia.

Le Frottole, ossia gli Inni Sacri di Isnello, sono state iscritte, con recente notifica dell' Assessorato ai Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, nel REGISTRO DELLE EREDITA' IMMATERIALI DELLA REGIONE SICILIA. 

Un traguardo tanto  atteso, profondamente cercato e voluto; un riconoscimento alla meravigliosa cultura di Isnello, alla sua gente, alla sua Storia.


La comunicazione, pervenuta al Comune di Isnello, a firma del Direttore Generale  Salvatore Giglione, è del 26 Novembre scorso.

 La commissione del REIS presieduta da Sergio Bonanzinga, nella seduta del 16 Ottobre scorso aveva iscritto le FROTTOLE  nel Libro delle Pratiche espressive del  Registro. 

Cosa sono le Frottole di Isnello?  Ecco il link:

http://www.antoniosottile.it/frottole.html




Per saperne di più  pubblichiamo in questa pagina web la relazione, inviata dal Sindaco di Isnello, dott. Giuseppe Mogavero. 





Le Frottole di Isnello fra Storia e Tradizione


 Ad incipit della nostra relazione vorremmo riportare il paragrafo    dell’illustre studioso Cristoforo Grisanti, ( 1837 - 1911), che nel suo volume Folklore di Isnello,  autentico libro guida dell’etno antropologia siciliana, riedito da Sellerio nel 1981,  molto ci dice e sui fasti delle Frottole a Isnello nell’ 800 : “ Precedono i tamburini in zimarre bianche e cappelli gallonati d’oro, poi gli stendardi maggiori portati dai provetti.  Indi gli stendardi minori, la banda musicale, l’orchestra, i cantori e cori di giovani in forma di angioli che per le strade  cantano gli Inni di lode… In fine la vara con il santo di turno, cui segue grande frotta di popolo donde il  nome di frottula a questa processione…”.


E’ una tradizione unica al mondo, quella delle Frottole di Isnello. Un’autentica gemma, nello scrigno del folklore religioso della Sicilia. Uno straordinario corollario di Inni Sacri, composti da illustri musicisti siciliani nell’arco di due secoli,  immersi nella magia di semplici e incomparabili riti processionali di sacralità popolare, inneggianti alla fede verso Dio. Non c’è paese o centro, in Sicilia, in Italia, o  sotto il cielo di questo nostro mondo che possegga  una usanza storico artistica di tal genere. Una sorta di Dna intrinseco, la trama di un proprio ben definito cromosoma culturale, ricamato nel tempo dalla gente di Isnello in tributo ai propri  stessi valori di socialità e di pensiero.   
Isnello è un piccolo centro nel Parco delle Madonie. Quattro anime di case, sopra una rocca di euforbie  e ginestre; con un fiume pietroso al suo grembo, esile e profondo nel suo solco tracciato dai millenni. Con i suoi tetti, le sue chiese, le sue feste.

Ed a ogni festa di Santo, la sua Frottola.
Sono numerose le frottole di Isnello, tante quante le Feste che si celebrano in paese entro lo scorrere dell’anno.  E più esattamente: le Frottole in lode e onore a San Giuseppe, al al SS. Crocifisso, al Corpus Domini, alla Madonna del Carmine, alla Santa Croce, A San Giovanni Bosco, alla Vergine Assunta, Al Patrono San Nicola, all’ Immacolata,  costituiscono esemplarmente un complesso  e fantasioso ricamo di brani di musica sacra, con tanto di orchestrazione  e strumentazione, commissionate  fin dai primi decenni del 1800  ai compositori siciliani  delle varie congregazioni e confraternite religiose esistenti presso le tante chiese della piccola cittadina madonita.
Questo suo nome, una sdrucciola rapida, dal tetico incedere, lo hanno appreso tutti gli uomini e le donne di Isnello già da bambini, imparando in breve ad  associarlo  al senso stesso ed al clima di una festosità pura e ridente, egualmente divisa tra la lieta devozione della gente e il  sereno e molteplice fluire dei suoni: lo sparo dei mortaretti, l’incalzare lieto delle campane, le armoniche baraonde di flauti e clarini. Il tutto in un tripudio di palii innalzati verso il cielo. Sopra ogni cosa,  le frottole sono state da sempre, un gaio, fervente preludio, una sorta di preparazione musicale itinerante, ogni volta, alla grande processione della sera, a cui partecipa con ben più profonda intensità d’animo,  il popolo di Isnello.
Non c’è ragazzino di oggi o di allora che nella frottola  non si sia trovato in qualche modo a far da protagonista; vuoi come portatore di uno prezioso stendardo dal tessuto di damasco o come  sorreggente lo spartito dei musicanti, impegnati e costernati lungo le vie tra le impervie semicrome di un Allegro.

Alla luce di ciò , il reale significato di frottola, nella tradizione  di Isnello non attinge quindi tanto propriamente alle omonime forme musicali profane sorte in Italia intorno alla fine del ‘400, quanto piuttosto alla sua accezione più  strettamente etimologica. Il termine, infatti, deriva dalla parola frotta (in francese, frotte)  che vuol dire, appunto, folla in movimento. Ma potrebbe anche provenire dal neolatino frocta, ossia miscellanea o congerie di elementi diversi.
Tuttavia, addentandoci per un attimo di più, oggi, sulla entità  di quelle musiche quattro e cinquecentesche, andremmo forse a scoprire ed individuare un esile e affascinante legame tra quelle e le nostre frottole. Ossia sul fatto che esse, in epoca pre e  rinascimentale servirono, al culmine della loro ascesa,  anche da    prologo e da epilogo alle sacre rappresentazioni, all’epoca molto fiorenti,  fino  a mutare se stesse in forma di  laudi spirituali, secondo una pratica di contaminazione assai diffusa  in quel tempo.
Le Frottole di Isnello sono sopravvissute negli anni, pur nella loro riduzione strumentale,  per merito soprattutto dei maestri e dei suonatori via via succedutisi in seno alla Banda  musicale cittadina. Attraverso una necessaria e indispensabile opera di rivisitazione, a cura del maestro Antonio Sottile, nativo di Isnello, concertista e Docente al  Conservatorio  di Musica Vincenzo Bellini di Palermo,   già dal 1995 poco alla volta si è  intrapreso un ben preciso e determinato percorso teso al loro recupero e alla loro valorizzazione. Nel riscoprirne e adattarne le versioni vocali pressoché dimenticate,  e nell’atto di ricondurle conseguentemente alla loro primaria concezione esecutiva, si è proseguito a tessere e a consolidare, con l’imprescindibile apporto della gente di Isnello, l’obiettivo di una sempre maggiore conoscenza e divulgazione di questo straordinario repertorio, così da assurgere  ad una sua propria, ritrovata dimensione culturale  e finalmente liberato da un quasi irredimibile oblio durato oltre mezzo secolo. 

Ci piace, da queste pagine  poter avanzare il desiderio che gli Inni Sacri di Isnello, le frottole, appunto, queste rare e preziose tradizioni d’arte possano echeggiare ancora a  lungo a Isnello e altrove. Non già  per i contenuti storico -musicali che racchiudono di per sé, quanto invece  per i profondi significati di  fede  e devozione popolare che profondamente vi si specchiano.
Poiché , nella sua essenza, la frottola altro non è che  un inno gioioso di lode verso Dio, da suonare ogni volta, nel cuore di un meriggio: da cantare ed affermare in ogni angolo di strada. Con la gente che scende dalle case, dai cortili, dalle vie; in frotta festosa, ad ascoltare.
Dal 2006 il Coro Anima Gentis di Isnello, le Voci Bianche del Conservatorio di Musica V. Bellini di Palermo, la Storica Banda Musicale Francesco Bajardi e i Maestri di Strumento a Fiato dello stesso Conservatorio Bellini hanno già eseguito le Frottole in forma di Concerto  in numerosi  eventi e manifestazioni di rilievo, tra cui ricordiamo quelli, in collaborazione con il Conservatorio, svoltisi alla Cattedrale di Palermo, alla Basilica Cattedrale di Cefalù, alla Cattedrale  di Mazara del Vallo,  al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo e in diversi altri centri dell’isola.

Nel 2011 sono stati invitati  a partecipare alla 34 Settimana Internazionale di  Musica Sacra  di Monreale, ottenendo una grande successo di pubblico e critica.
Nel corso di questi anni  si è cominciato a produrre  una documentazione in  video sulla straordinaria entità delle frottole: prima  fra tutte il lungometraggio musicale  Canto di Maggio,  a cura di Antonio Sottile, realizzato in collaborazione con la Diocesi di Cefalù, il Comando della Regione Carabinieri Sicilia, con la propria Fanfara del XII BTG, sotto l’egida della Provincia Regionale di Palermo. Il film, con una breve partecipazione dell’ attore Michele Placido è stato proiettato nell’Aprile del 2002 in prima assoluta al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo.





                 Antonio Sottile: La Frottola ritrovata, a cura di Marco Fazio e Monica Lombardo





Il Coro Anima Gentis, impegnato dal 2006  nella riproposizione corale delle Frottole di Isnello,
 restituendo il valore degli Inni Sacri al loro primario significato.











La storica Banda Musicale Francesco Bajardi  di Isnello. Ad essa va il merito
di aver custodito e eseguito negli anni  le parti strumentali delle Frottole.
























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