martedì 29 maggio 2012

Nuovi successi per Anna Maria Morici, 31anni, giovane pianista palermitana, già allieva del Conservatorio Bellini

Due concorsi internazionali vinti nel 2012:

 I premio all' EUROPEAN MUSIC COMPETITION  CITTA' DI MONCALIER

I premio al CONCORSO MUSICALE INTERNAZIONALE CITTA' DI ASTI



Anna Maria  vive ad Omegna, 15.000 abitanti sulle rive del Lago d'Orta, accanto alle acque del più noto Lago Maggiore in Verbania, ai confini del territorio svizzero. 
E' nata a Calcutta ma e' sicilianissima di adozione,  avendo lei sempre vissuto tra Castelbuono, sulle Madonie,  luogo d'origine dei genitori, e Palermo. Vorrei per prima cosa poter cliccare un ideale "mi piace" sulla foto qui accanto, che la ritrae pensierosa ed assorta come a fissare un punto presiso nel vuoto, nel bisogno di  voler ritrovare, in quello stesso spazio, qualcosa delle proprie esili trame sonore, fuggite fin lì dal grembo delle mani.
Annamaria ha lasciato la Sicilia, come tanti, come troppi giovani artisti, da noi.  Le mancherà molto, lo immaginiamo, il luogo dove è cresciuta. Le mancherà molto il giardino d'aranci del nonno, dove si andava insieme, qualche volta, a primavera. Le mancheranno molto, vogliamo pensarlo, le ridda animose dei compagni e quell'  aula del Conservatorio, la cui finestra  guarda ai suoni e alle voci del vecchio porto  innanzi al Tirreno, laggiù, col suo indaco orizzonte.
Una città vale un'altra, però, quando si ha la musica  nel cuore, quando si vuol dare molto di sè;   e la passeggiata al mattino sul lago, tra la grigia e  nebbiosa aria del nord può recare ugualmente il suo fascino  di luce, sì da accoglierne appieno il fluttuante vibrare, non solo pensando ai Reflects dans l'eau o a Des pas sur la neige.   
Annamaria è una tra le  allieve di un tempo sul cui percorso musicale amo soffermarmi, ogni tanto. Un percorso di dedizione, di metodico slancio, di  ricamo paziente, compiuto da lei  verso ciò che è in alto, nella musica. Un traguardo, il suo, di coerente entità,  dagli esiti semplici e  preziosi, un traguardo sempre cercato,  voluto ed equamente diviso tra passione e lavoro.
Vorrei ricordare un episodio di quando era bambina, nel giorno del suo  primo premio ottenuto ad  un concorso, Pantelleria, nel '92.
Andò tutto bene, quella sera, ad Anna Maria e agli altri della classe. Trovammo, per festeggiare una vecchia trattoria col pergolato, vicino al porticciolo di Mursìa, nella parte dell'isola che dà ad occidente. Appena entrati, in fondo, sul lato di destra scorgemmo un vecchio verticale Schiedmayer, giunto fin lì chissà come. Ci  sedemmo al pianoforte tutti, uno alla volta. Alla fine toccò proprio ad Anna Maria. Si accinse allo strumento  e cominciò a suonare veloce, con le sue mani e il suo fisico minuto di cerbiatta, con  i capelli  ora a nasconderne  o a svelarne il viso, felice nella sua armonia innocente.
Il proprietario/ cuoco/ cameriere del locale si commosse di lei in particolar modo.
Fu una notte di zuppe, insalate di mare,  fasolari, gamberoni. Con l'arma dello spada in bella mostra sul tavolo, come trofeo d' epiche battaglie tra gli abissi...
Chiedemmo il conto, alla fine.  - " Nulla" -   ci fu risposto - " offre la ditta, offro io, per la vostra musica ". Ci salutò, dalla porta del dammuso.
Uscimmo all'aperto. Un silenzio, fuori, senza un'anima viva.
Solo il sussurro delle onde di là dalla strada,  a dirci che s'era fatto il tempo di tornare.





Una foro recente di Anna Maria Morici


venerdì 25 maggio 2012

25 Maggio 2012, Concerto delle Voci Bianche per la Rassegna Musicale della Badia del Monte

Nuovo appuntamento per i giovanissimi cantori del Conservatorio a Palermo, dopo la significativa performance a Palazzo dei Normanni.




PALERMO. CHESA S. LUCIA/ BADIA DEL MONTE via Ruggero Settimo
Venerdi 25 Maggio, ore 21.00


Non sembra essersi spenta l'eco del Death Chant  di Giovanni D'Aquila,  nel suo sublime disegno di volte sonore,  sotto il cielo grigio di Palermo, nei giorni di Falcone e Borsellino e dei loro soldati.
In verità la chiusa del brano di Giovanni, più che un canto di morte ci appariva come protesa a  un gemito lieve di speranza, quasi che volesse giungere, in punta di piedi, là tra quei luoghi dove i nostri eroi riposano. E ci ascoltano.
La sera di martedi scorso s'era iniziata con l'Inno di  Mameli e il suo rampante prologo orchestrale, con il canto delle Voci bianche in lotta con  il vento da clima  invernale  che tendeva quasi a far perderne slancio e vigore. 
Un concerto di asciutta, severa poesia; trattegiato, da una première exécution all'altra, dalla voce  di Gigi Borruso. Un leitmotiv parlato, più che di suoni,  che tesseva  una sorta di trama fiera e orgogliosa, un arabesco fitto, una congiunzione forte tra il dire e il "sentire" in tributo ai caduti del 23 maggio.
E nell'altro brano di Lucio  Garau, Io so, la geniale invenzione della betoniera in orchestra ci imponeva il senso e  il messaggio scarno e profondo della desolazione, del triturante operato del male sopra le anime e sopra il nostro stesso scorrere del vivere. Ed infine appunto, il death chant,  di D'Aquila, eseguito dai  cantori dal loggiato della Cappella Palatina con il  loro suono magico (lasciatcelo scrivere) che avvolgeva ogni distanza,  e  pure l'orchestra laggiù sul cortile, sorretta dalle giovani e abili mani di Alberto Maniaci.
Concerto dunque, stasera, con Nino Fiorino al pianoforte, in programma i brani più noti del nostro repertorio. L'evento è a cura di Fabio Nicotra, noto violoncellista e liutaio palermitano che  ha dato vita, al secondo anno, ad una rassegna di elevato spessore artistico, che ha  già visto protagonisti alcuni tra i maggiori interpreti del panorama musicale siciliano.  Vi invitiamo ad esserci!




Il frontespizio della Chiesa S. Lucia,  Badia del Monte


lunedì 21 maggio 2012

Concerto dell'Orchestra Sinfonica del Conservatorio e delle Voci Bianche nel cortile di Palazzo dei Normanni, per il XX anniversario della strage di Capaci.

Prima assoluta per una canzone di  Biondolillo. Poi un brano di Garau  e  " Death chant" di  D'Aquila, in memoria dei Caduti del 23 maggio 1993.


Palermo, Cortile Maqueda di Palazzo dei Normanni

Martedi 22 maggio 2012, ore 20.00



E' il quarto anno di seguito che le Voci bianche sono impegnate il 23 Maggio. Un appuntamento divenuto ormai quasi imprescindibile, per noi. Un bisogno di sentirci,  insieme a tanti in questa giornata, coscienza viva di questa città: la voglia di dar forza ai nostri pensieri, e gridando o sussurrando, cantare al valore immenso di questi uomini. Perchè il canto, lo sappiamo, sempre  è stato arma dolce e forte di mille lotte vissute,  di mille attese verso  la libertà, di consolanti carezze al dolore.
Quest'anno non saremo all'aula bunker: non si sarebbe trovato posto per l'orchestra e per il coro: troppe le presenze, in occasione del ventennale della strage, a voler significare  una ancor maggiore e affermata volontà, oltre  che a non dimenticare, di consacrare più che mai Giovanni Falcone alla storia, e il suo nome essere scolpito nel cuore delle umane vicende, tra la stessa roccia delle sue idee, e il respirare ventoso  del suo eroismo.
Ci sarà musica nuova, domani sera, nel cortile Maqueda dell'ARS, scaturita dalla vena creativa di Lucio Garau, Marcello Biondolillo, Giovanni D'Aquila. A dirigere l'orchestra Alberto Maniaci, giovane musicista di vero talento, anch'egli a sua volta contralto delle nostre Voci Bianche, ancor meno di quindici anni fa (!)
Aggiungeremo anche noi quest'altra, alle esperienze condivise negli anni passati.
Come non ricordare il Lacrymosa di Mozart, tra le immagini scarne ed esangui della tragedia, raccolte da Paolo Cariati nel suo docu/film del  2010; o il Va pensiero dell'anno passato, richiestoci da Maria Falcone perchè musica così amata dal fratello.
Ma su tutto vogliamo far riandare il pensiero  ai brani eseguiti all'aperto, qualche tempo fa in una calda e prima sera,  un 23 maggio in memoria di Rocco Montinaro. Eravamo nel giardino d'ulivi di Capaci, proprio sotto il ponte dell'autostrada, in un palchetto ricavato alla meglio tra le agavi e i bassi muretti di pietre a secco.  Iniziammo con l' Agnus Dei  di Rossini; una preghiera calma, percorsa quà e là da toni lontani e  da riaccese mete di  cadenze. E in quel luogo,  sopra al commosso silenzio della gente, sopra alla fragile linea sonora dei ragazzi,  lì, di contro al naufragare calmo  del tramonto,   il  fragore delle auto  giungeva ogni tanto sordido, impietoso,  dritto fino a noi; col suo stramazzante ruggito di polveri, fino alla nostra musica. 
Eppure mai, mai  da quell'attimo, un rumore ci sarà più  sembrato così vivo e  profondo. E al contempo così lieve. 

SI/ SI RE/ DO/ SI/ LA/ SI / SOl/...
Dona nobis pacem, dona eis pacem...




Il  nostro concerto nel cortile Maqueda di Palazzo dei Normanni,  Giugno 2010  (foto rosellina garbo)



giovedì 17 maggio 2012

La nostra esperienza al Festival di Halle: un viaggio indimenticabile tra la cultura musicale europea.

 

Il sentirsi lontani da tante strade...







L' immensa nave dell' Hilton " The Squaire"  all'aeroporto di  Francoforte, la più bella architettura moderna di Germania, sembrava darci il benvenuto, al mattino del due maggio. Il tempo era bello, quasi come l'avevamo lasciato in Sicilia. Giusta l'attesa di riprenderci i bagagli, con l'uguale ansia  che tutto fosse a posto. E via, verso il nord.
La valle del Meno,  già  alle nostre spalle, dava subito spazio alle foreste del Vogelsberg, lucenti di primavera, interrotte qua e là da piccoli villaggi con i tetti rossi, spioventi come lame, che parevano usciti dai disegni di un bambino.
Il grigio, ininterrotto fiume dell'autostrada ci dava il segno di una vitalità commerciale ormai desueta, da noi. Tir, pullman,  automobili con le targhe di mezz' Europa, dalla Danimarca all' Albania, viaggiavano fitti e ordinati nelle due direzioni, con le loro mete da raggiungere. Anche noi, con la nostra musica, verso il Festival, verso Halle e Lipsia;
soltanto una fitta leggera,  in qualcuno, ogni tanto, nel leggere  i cartelli di uscita: Bayreuth, Eisenach,  Weimar...
Qualche ora  di  tragitto, fino alle cinque, fino alla città di Handel.
Una cena fredda  alla tedesca (in tutti i sensi!)  ci aspettava all' albergo;  con salumi, pane nero di segale  e cetrioli,  in contrappunto quasi al fibrillante  entusiasmo dei cantori per l'avvenuta spartizione delle camere: c'erano nuove intese e alleanze da ripensare  in fretta, prima che fosse notte!
                                                            ......
Il mattino era come  d' attesa, appena carezzata da pensieri. Da uno, più di altri. Anzi, da uno soltanto. Il pensiero per cui eravamo venuti. Si cominciava con un  concerto già alle undici, per gli anziani, fatto da ciascun coro nelle tante residenze della città. Una tradizione, un rito di tenerezza, di calore, di attenzione verso queste donne ed uomini che  - si capiva - avevano anch'essi certamente cantato, da ragazzi,  tra le  gotiche e severe chiese di Halle i loro inni e i  loro salmi .
Come dimenticare, alla fine,  il loro pianto semplice, infantile e smarrito. Poi, di corsa, per le strade del centro, belle e silenziose, sotto le guglie medievali della St. Gertrud/kirche fino al rientro in ostello.
Soltanto due ore di riposo, due ore di silenzio, con le divise da ricomporre alla meglio, prima di uscire ancora a ritroso verso il delizioso nucleo storico di Halle, e il passaggio sotto le due grandi torri di Harmanns collegate in alto da un ponte, nella grande piazza del mercato.
Era l'ora del concerto più importante. La serata inaugurale del Festival, alla presenza del Ministro della Cultura.
L'arrivo e l'entrata  nella Ulriche Honzert Halle, sovrastata dai due grandi e splendidi organi a canne e  i minuti delle prove a disposizione sono stati  per noi il momento  più intenso e pregnante dell'intero viaggio in Germania. I riflettori, le gradinate in rovere  del proscenio, il sorriso di accoglienza  da parte di Dominik Grimm, il Direttore artistico, l'andirivieni frenetico dello staff e l' acribica cura  di ogni  dettaglio ci davano il segno e l'atmosfera che tutto fosse stato preparato per la musica: che la musica  in quel luogo assumeva una immagine  di valore intrinseco, di sacralità, di entità viva, pervasa da un senso comune di amore e dedizione. Gli altri cori  da tutto il mondo andavano giungendo, via via. Era davvero una sinfonia iridescente, una orchestra di sorrisi  bellissimi che sgorgavano da dentro le  uniformi, una gioventù  di pura luce che veniva  fuori, ad ogni gesto e ad ogni suono...
Non dimenticheremo la nostra musica fatta quella sera, la felice consapevolezza di essere stati degni  di quell'invito, la gioia  di aver rappresentato, con grande successo,  senza infingimenti,  il nostro paese, la nostra città e  il nostro Conservatorio.
Noi non vi raccontiamo ora dei giorni successivi, ugualmente pieni, intensissimi ed emozionanti;  non vi raccontiamo degli incontri, delle amicizie ( un ciao affettuoso ai ns. accompagnatori Dietmar e Maxi !), del fumante profumo dei wurstel e mostarda nelle bancarelle ad ogni angolo di strada,  della birra nera fatta in casa, bevuta  insieme, l'ultima sera. Non vi narriamo, qui,  a fondo,  dell'esperienza vissuta in sintonia con  ensenbles corali di meraviglioso spessore, con loro maestri ed  istruttori :  fra tutti Tatiana, del Coro bielorusso di Minsk, e Natalia Klimenko, di quegli angeli del Gloria Choir di Zhytomyr, in Ucraina. 
                                                     .......

Dal pensiero di queste giornate, scaturisce in noi la commozione di avvertire quanto la musica sia condivisa ed amata in modo forte,  sincero,  assoluto,  disinteressanto in tanti luoghi di questo nostro mondo; quanto, in  virtù e in nome di essa, tanta gente  sia disposta ed incline a rinunce e sacrifici, pur di non negarsi, ad ogni suono ripercorso, anche il solo, effimero, ineffabile  incanto d' una vibrazione.
E un altro pensiero, tuttavia, pervaso da un certo senso di tristezza, ci accompagna ora,  tra  la memoria di questo tempo vissuto ad Halle,  città nel cuore della cultura  europea la cui la storia, di contro alle amare vicende della Germania divisa del dopoguerra, ha sempre affidato, nel campo della musica e dell'arte, un ruolo di illimitata dignità e rilievo.
Questa tristezza, appunto,  ci viene dall'aver preso atto di quanto sia lontana e distante la Sicilia, fisicamente, geograficamente, dagli itinerari  della Grande Europa. Un gap sempre difficile da colmare che nega, assai spesso,  l'esigenza e il bisogno  per noi di un più continuo e maggiore confronto con la vita culturale di questo nostro straordinario continente. Una condizione, questa, sulla quale noi  non vorremo arrenderci, per continuare la nostra conoscenza e  far schiarire i nostri sogni a nuovi obiettivi e orizzonti,  sulle tracce  delle cose a cui crediamo.
E ancora, per ultimo, vorremmo riportarvi un'immagine, un frammento visivo, forse il più bello, di quanto accadutoci nella sera conclusiva, in quella città che ci rimarrà nel cuore: il canto del Va pensiero  al rientro a tarda sera  dal ristorante, intonato a cappella da alcune tra le ragazze del nostro coro e via via dalle altre,  fra il silenzio quieto delle stradine e delle case a castello, che quasi lambivano  il cielo notturno. Un canto terso di giovinezza, di unità, che sapeva di epilogo, di malinconia, di avventura vissuta, che s' alzava nell'aria e svegliava gli abitanti già corsi alle finestre a salutare, ad agitare le braccia, sorpresi, gioiosi,  inteneriti da quella ciurma di cantori italiani che andavano via...

Ciao, Halle. Arrivederci !





L'Hilton  di Francoforte




Halle, bancarella con i bratwurstel




Halle, vecchia casa


                                                

sabato 12 maggio 2012

Il Concerto delle Voci Bianche del Conservatorio conclude a S. Eugenio Papa la VI Settimana Europea

I giovanissimi cantori del Bellini  dopo il tour in Germania chiudono la rassegna musicale internazionale di quest'anno.



DOMENICA 13  MAGGIO  2012, ORE 21.00
CHIESA S. EUGENIO PAPA, PALERMO


Saremo al completo, domenica sera, dopo la meravigliosa esperienza del Festival  di Halle, alle cui vicende chi vi scrive riterrà senz'altro  di dedicare  un piccolo post, nei prossimi giorni.
Non mancherà certo a tutti noi, a Nino Fiorino - il nostro pianista - ai coristi, a Giusy Mancino - la ns. coordinatrice -  ai genitori e agli amici che ci seguono,  di condividere nuovamente nella nostra città il bisogno di essere insieme e  far musica.
A Sant' Eugenio, da ragazzo, ho cominciato a dirigere, tanti anni fa. E da allora il mondo della coralità, vivo e appagante come  uno strumento d'anime,  al pari della incantevole solitudine del pianoforte,  ha preso ad entrarmi nel sangue. E tornarvi, ora, dopo un lungo tempo,  sarà  un pò come dover render conto di qualcosa;  quasi nel bisogno di voler narrare, suono  dopo suono, ogni lusinga, o timore, o ragione  di quest'altra strada intrapresa...

"...Verbe égal au Très  Haut / notre  unique espérance /  Jour éternel de la terre et des cieux..." 
                                                             
                                                       ( Gabriel Faurè,  Cantique de Racine )



Il timone della Chiesa di Nostra Signora delle Nazioni ( S. Eugenio Papa).

Nuove affermazioni per Gabriele Laura, 13 anni, alla XXIV edizione del Concorso A. Trombone di Palermo e a Barcellona

Il giovanissimo pianista si aggiudica il I Premio nella sezione B del Concorso con 100/100 e la Borsa di Studio offerta dalla Fondazione Trombone.

 

Non è mai consuetudine, nella musica, vincere un concorso, sia pure per giovanissimi.
Soprattutto non è  un fatto di consuetudine far bene. Ogni pianista sa che non è facile  nell'atto del far musica,  dare compiutezza alle proprie idee creative o, maggiormente, poter dare sempre esito felice alle proprie esecuzioni. Tuttavia sappiamo che c'è un' unica via possibile,  una sola conclamata  chanche affinchè il fluire delle nostre note, del nostro fraseggio, abbia a scorgere almeno il sapore  di un  appagante traguardo...
Quest'unica via è lo studio, il lavoro. Il mio personale tributo, il mio " bravo" che sento di rivolgere anche stavolta  a Gabriele attraverso questa pagina, è proprio in virtù di questo straordinario dono che gli è proprio. Un monito, un invito, che valga per sé stesso e per gli altri,  in funzione del domani: Artificis maxima virtus est labor (La massima virtù per un artista è il lavoro)
Il Concorso "Antonio Trombone" è stato, in questi  ventiquattro anni dalla sua  istituzione,  una scadenza significativa e irrinunciabile  per la nostra classe di pianoforte: perchè si svolge in Conservatorio, innanzitutto,  e perchè dedicato alla figura di un grande Maestro. Ho il piacere di ricordare, in questo post, gli altri allievi  che lo hanno vinto, nell'ordine: Giusy Cascio, Armando Bramanti, Francesca Librizzi. E ho pure viva la memoria di altri che avrebbero meritato di vincerlo e che, proprio per questo,  il concorso stesso  si è rivelato una ragione ulteriore di stimolo e sprone per la loro crescita e per il loro avvenire.
E' tempo di resoconti, dunque. Per quanto  si è compiuto quest'anno, ed  è anche tempo di preparare cose nuove. Ad maiora.


Gabriele suona il Preludio dalla Suite Inglese BWV 807 di Bach






Gabriele Laura e Daniele Rametta, I cat. A, con il Direttore del Conservatorio, Prof.  Daniele Ficola


venerdì 11 maggio 2012

Giuliana Arcidiacono, 17 anni, Primo Premio al Concorso Nazionale MUSICALMUSEUM di Caltanissetta

La giovanissima pianista, all' VIII corso di pianoforte, si afferma nella nuova competizione per giovani musicisti, nella prestigiosa sede del Museo Archeologico nisseno.

E' un premio molto importante per Giuliana,  allieva della ns. scuola di pianoforte in Conservatorio. Un riconoscimento al suo forte impegno di questi anni, alla sua sensibilità, alla sua caparbietà di  voler far bene nella musica.
E' figlia d'arte. Il papà Mario, valente pianista egli stesso, ne ha seguito il percorso nel segno di una partecipazione viva e misurata, protesa a raccogliere ora i frutti sperati. 
Giuliana vive a Belmonte Mezzagno, una cittadina  alle porte di Palermo. Viaggia tutti i  giorni,  frequenta l' Istituto Superiore "Regina Margherita" e sta concludendo la sua esperienza nel Coro delle Voci Bianche con cui ha effettuato numerosi tour  in Italia ed oltralpe. I sogni e le attese di questa bella e semplice fanciulla diciassettenne,  di là dal naturale slancio verso il pensiero che accomuna i ragazzi  di oggi,  guardano   sinceramente ed essezialmente allo studio della musica, al desiderio di dare completezza al proprio modo di vivere e di essere, al bisogno di ricercare  un fine e un valore alle proprie speranze e al proprio futuro. Auguri, Giuliana !


Giuliana  Arcidiacono nella sua casa, al pianoforte

giovedì 10 maggio 2012

Tournèe in Germania 2012. Riportiamo la recensione di Manuela Schreiber sul Mitteldeutsche Zeitung

MITTELDEUTSCHE ZEITUNG, Halle
“ Dopo anni duri, si risale…”
Manuela Schreiber, 4 Maggio 2012
I bambini di Palermo non potevano sapere quanto fosse appropriato il loro brano per l’esordio al Kinderchor Festival di Halle: Va pensiero sull’ali dorate è il canto dei prigionieri che vogliono liberarsi dell’ombra del passato. La stessa ombra attraversata negli ultimi tre anni da parte dell’organizzazione del Festival, al punto da far temere, dell’evento canoro, la sopravvivenza. Ma oggi, all’ apertura della 33a edizione del Festival, nella Ulrichkirche Concert Halle,  si è chiaramente percepito già dalla serata iniziale che finalmente si è ripreso a risalire la china. Tutto ciò non soltanto per via del brano presentato dal Coro siciliano, la cui esibizione ha costituito il culmine del concerto di apertura. L’Ensemble delle Voci Bianche di Palermo ha dato prova di una esecuzione piena di fervore e di grande disciplina, sollecitata in modo vivace e con anima da Direttore del Coro, Antonio Sottile. Questo Va pensiero sull’ali dorate potrebbe valere come motto del Festival di quest’anno. Il Ministro della Cultura della Sassonia nel suo arguto discorso introduttivo, ha parlato della musica come elemento di unione fra le lingue e le culture il cui intreccio, tramite le note del Festival,  è proiettato a volare verso il mondo. Confortato del sostegno al progetto da parte dello stesso Ministero della Cultura, cui è andato il patrocinio dell’evento, Klaus Roth, responsabile e organizzatore di questo grande  happening musicale così radicato nella tradizione di Halle, ha sottolineato il lavoro e la scelta vincente da parte della Commissione artistica del Festival nella selezione dei cori partecipanti. E avvincente  è stata anche la varietà offerta all’udito del pubblico, dopo il saluto del Sindaco Dagmar Szalados. Così, non soltanto ha  entusiasmato l’ascolto a cori riuniti dei canti  di Halle, “Es steht eine Burg ueber’m Tale” e “An der Saale hellem Strande”, ma  anche gli interessanti contributi, attraverso la lingua dei gesti, da parte del coro della città, Ulrich van Hutten che si è egregiamente battuto contro la magnifica concorrenza internazionale. Ha destato altrettanta impressione la bellezza del timbro offerta dal coro femminile semi professionale della Scuola Pforta, con i canti del Rinascimento e , a seguire, come abbiamo scritto, i piccoli cantori siciliani con  i loro tradizionali costumi ricamati in argento. Insuperabile per magnificenza di colori e per  il loro delicato liguaggio di movimenti risultavano infine gli ospiti che hanno affrontato il viaggio più lungo:  i ragazzi del Busan Metropolitan Junior Choir della Corea del Sud, che hanno interpretato canzoni e danze tradizionali in modo così leggero ed arioso da creare un punto di avvio  per una conoscenza più approfondita di questa  cultura a noi così lontana (…) Un  festival, questo, così intriso di tradizioni, persino sopravvissuto alla svolta del 1989, che merita senz’altro di più, soprattutto per la nuova qualità raggiunta.
Ha collaborato alla traduzione Christine Dimou


 I Cori riuniti in  " An der Saale hellem Strande"


 
Halle, sera

 
 
Alla Ulrichkircke Konzert Halle,  prima del concerto

martedì 8 maggio 2012

Riportiamo nel blog l''intervista con Sara Patera , Giornale di Sicilia, 1 Maggio 2012

 

UN FESTIVAL IN GERMANIA PER LE VOCI BIANCHE DEL BELLINI

Incontrerà altre formazioni che arriveranno da diversi paesi, dalla Bielorussia alla Corea. Due diversi programmi proposti alla Ulrich Halle Concert.


Sara Patera,  Palermo

E' un nuovo appuntamento internazionale quello che porterà  i quaranta giovanissimi delle Voci Bianche del Conservatorio ad Halle. "Siamo stati invitati a partecipare nei prossimi giorni al 33°Festival Internazionale "Frohlich sein und singen" di Halle/ Saale." per Antonio Sottile che ha costituito il coro  e lo dirige , una significativa affermazione  d'oltralpe successiva alle trasferte in Russia e l'anno scorso in Francia.

Quali musiche saranno in programma?
"Alla Ulriche Hall Concert, il 3, 4 e 6 Maggio sono due  i programmi, con Vivaldi/ Bach, Faurè, Albinoni, Gluck, e il mio O quam tristis, da Iacopone da Todi.

Quali altri gruppi incontrerà il coro palermitano? 
"Gli altri Cori oltre che dalla Germania verranno dalla Bielorussia, dall'Ucraina, dalla Slovenia, e dalla Corea"

Ci sono anche impegni palermitani per il il Coro?
"Dopo il concerto per la Settimana di  Musica Sacra di Monreale e il concerto per la nuova Stagione del Conservatorio, saremo il 13 maggio a Sant' Eugenio Papa  per concludere la Settimana Europea. A novembre poi andremo a Praga. Queste espereienze che faremo  in giro per Festivals mi richiamano quella fatta da ragazzo con i Giovani Cameristi Siciliani di Salvatore Cicero. Ricordi straordinari e incancellabili."(SPA)