Prima assoluta per una canzone di Biondolillo. Poi un brano di Garau e " Death chant" di D'Aquila, in memoria dei Caduti del 23 maggio 1993.
Palermo, Cortile Maqueda di Palazzo dei Normanni
Martedi 22 maggio 2012, ore 20.00
E' il quarto anno di seguito che le Voci bianche sono impegnate il 23 Maggio. Un appuntamento divenuto ormai quasi imprescindibile, per noi. Un bisogno di sentirci, insieme a tanti in questa giornata, coscienza viva di questa città: la voglia di dar forza ai nostri pensieri, e gridando o sussurrando, cantare al valore immenso di questi uomini. Perchè il canto, lo sappiamo, sempre è stato arma dolce e forte di mille lotte vissute, di mille attese verso la libertà, di consolanti carezze al dolore.
Quest'anno non saremo all'aula bunker: non si sarebbe trovato posto per l'orchestra e per il coro: troppe le presenze, in occasione del ventennale della strage, a voler significare una ancor maggiore e affermata volontà, oltre che a non dimenticare, di consacrare più che mai Giovanni Falcone alla storia, e il suo nome essere scolpito nel cuore delle umane vicende, tra la stessa roccia delle sue idee, e il respirare ventoso del suo eroismo.
Ci sarà musica nuova, domani sera, nel cortile Maqueda dell'ARS, scaturita dalla vena creativa di Lucio Garau, Marcello Biondolillo, Giovanni D'Aquila. A dirigere l'orchestra Alberto Maniaci, giovane musicista di vero talento, anch'egli a sua volta contralto delle nostre Voci Bianche, ancor meno di quindici anni fa (!)
Aggiungeremo anche noi quest'altra, alle esperienze condivise negli anni passati.
Come non ricordare il Lacrymosa di Mozart, tra le immagini scarne ed esangui della tragedia, raccolte da Paolo Cariati nel suo docu/film del 2010; o il Va pensiero dell'anno passato, richiestoci da Maria Falcone perchè musica così amata dal fratello.
Ma su tutto vogliamo far riandare il pensiero ai brani eseguiti all'aperto, qualche tempo fa in una calda e prima sera, un 23 maggio in memoria di Rocco Montinaro. Eravamo nel giardino d'ulivi di Capaci, proprio sotto il ponte dell'autostrada, in un palchetto ricavato alla meglio tra le agavi e i bassi muretti di pietre a secco. Iniziammo con l' Agnus Dei di Rossini; una preghiera calma, percorsa quà e là da toni lontani e da riaccese mete di cadenze. E in quel luogo, sopra al commosso silenzio della gente, sopra alla fragile linea sonora dei ragazzi, lì, di contro al naufragare calmo del tramonto, il fragore delle auto giungeva ogni tanto sordido, impietoso, dritto fino a noi; col suo stramazzante ruggito di polveri, fino alla nostra musica.
Eppure mai, mai da quell'attimo, un rumore ci sarà più sembrato così vivo e profondo. E al contempo così lieve.
SI/ SI RE/ DO/ SI/ LA/ SI / SOl/...
Dona nobis pacem, dona eis pacem...
Il nostro concerto nel cortile Maqueda di Palazzo dei Normanni, Giugno 2010 (foto rosellina garbo) |