martedì 7 maggio 2013

Il debutto di Gabriele Laura in Recital alla Feltrinelli

Successo del giovanissimo pianista, 14 anni, impegnato nel salotto musicale e letterario palermitano in un concerto antologico con  Bach, Mozart, Chopin, Liszt, Debussy.




Palermo, 22 Aprile 2013.



"Vincenzo Bellini suona alla Feltrinelli."
 No. Non stiamo scrivendo qui del celebre "cigno di Catania",  ritornato in terra  ad eseguire, per via d'avveniristici  miracoli del Dna, il sublime  "Ah non credea mirarti"  ad appena duecento anni dalla sua creazione!
E' il titolo, invece, di una felice iniziativa del nostro Conservatorio e del suo direttore Daniele Ficola nel proporre un'organica serie di appuntamenti  di  rilievo nella sede della nota libreria di via Cavour, con protagonisti alcuni dei migliori giovani e giovanissimi provenienti  dal vivaio della nostra Istituzione.
Gabriele era al suo recital d'esordio, lo scorso 22 Aprile: oltre 40 minuti di performance, da Bach a Debussy. Un bell'itinerario, entro stili diversi. Un racconto sonoro che vedeva l'alternarsi dei brani più significativi del suo repertorio con altri presentati, appunto, per la prima volta.
L'atmosfera della musica alla Feltrinelli suole ogni volta comporsi di aspetti vivi, leggeri, quasi colloquiali. Non è raro che un cliente della libreria possa candidamente imbattersi nel musicista di turno intento a provare, e iniziare magari con lui  una conversazione; o che qualcun altro possa ritrovarsi a migrare d' emblée dal severo impegno d'una lettura verso l'incanto inatteso delle semicrome. Bella gente, insomma,  tra i libri e le sale:  effigi dall'umano mondo; dal  barbuto veterano intellettuale  di sinistra che si aggira serioso tra gli scaffali alla prosperosa fanciulla profumata di essenze d' ambergrìs, con la  lunga veste ondulata a carezzare il parquet.
Ho visto Gabriele  sentirsi a suo agio in quel luogo, prima di accostarsi al pianoforte. Mi è parso tuttavia di leggere qualcosa di diverso, questa volta,  nel suo sguardo: una pensosità nuova, lievemente vibrata, prelude già alla musica da offrire. Una dedizione - nell'animo del  giovanissimo pianista  -  segnata da linee e da tragitti mille e mille volte intrapresi e tuttavia pregnati ora da un senso di vaghezze lievi, di  teneri scandagli del cuore: tutto ciò che compone, insomma, il mistero dell'arte e la magia dell'essere lì  a prepararsi per il pubblico.
Il ragazzo  ha sentito e nutrito il bisogno di dare in questa occasione altre importanti risposte, di sé: più di ogni cosa l'avvio di una ricerca maggiormente addentrata verso il suono e le sue prospettive, oltre ad una più attenta considerazione riguardo all'approccio  stilistico e sugli autori.
Il  concerto alla Feltrinelli è stato per Gabriele un momento indimenticabile della sua crescita musicale, dalla risultante consapevolezza che la pur assai utile esperienza dei concorsi non vale di certo  l'incanto di un recital  tutto proprio, con la gioia dei tanti lì ad applaudirti, che equivale alla stessa gioia di suonare per ciascuno di essi.
" Do ut des"  - direbbero i latini.
 " Do ut diesis "  risponderebbe  Turi,  il mio amico posteggiatore, anch' egli esperto che di lingue antiche...

Ad maiora, Gabri.


Ecco alcuni video del  recital: